"La cena iniziò con una serie di brindisi, nel corso dei quali le coppe vennero riempite più e più volte con vino di riso servito caldo.Giunsero le prime portate e Punhyqua cominciò a descrivere i piatti uno a uno: quelle erano le cosiddette "orecchie di pietra", un tipo di pesce cotto con funghi e aceto nero; quella montagnola aggrovigliata era un cumulo di crostacei e molluschi fritti; quella massa tremolante era una prelibata gelatina di zoccoli di cervo; quei bocconcini laggiù erano detti "cuoio giapponese" e dovevano macerare per giorni prima che si potessero mangiare; e quell'altra era una terrina di succulenti bruchi arrostiti, di un tipo particolare che si trovava solo nei campi di canna da zucchero."(pag.308)
" Era comparsa una nuova serie di portate: involtini di pinna di squalo e quadratini di pesce stufato; nidi di uccello canditi e fegato d'oca sminuzzato; teste di passero fritte e croccanti zampette di rana; bocconcini di porcospino serviti con grasso di tartaruga verde e ventrigli di pesce avvolti in alghe." (pag.309)
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